BOLOGNA MILAN 2-1. NAUFRAGA IL SOGNO QUARTO POSTO

NEWSRISULTATI

27 febbraio 2025

Il Milan (dopo ben 23 anni) esce sconfitto da Bologna perdendo per 2-1 il recupero della nona giornata di Campionato. A nulla vale l'estemporaneo gol di Rafa Leao in chiusura di primo tempo.

Sono lontani i tempi del Milan del primo lockdown dove c'era l'entusiasmo e il piacere di vedere una rosa (nei singoli ben più scarsa di quella di oggi) divertirsi giocando a pallone.

Con la sconfitta di questa sera il Milan si porta a a 9 (in realtà 10, visti gli scontri diretti) punti dalla Champions League. Una sconfitta assolutamente meritata, specchio di quella che è squadra totalmente persa sia a livello di gioco sia a livello mentale.

Nel Milan di RedBird non funziona niente. Non funziona nè una proprietà totalmente assente, nè una dirigenza non all'altezza del blasone, nè un allenatore che si è totalmente perso dopo la vittoria della Supercoppa e che propone un gioco nettamente peggiore rispetto al predecessore.

Ultima, ma non per importanza, non funziona una rosa totalmente incapace di esprimere anche i concetti più basilari del calcio. A nulla è valso il maldestro tentativo di correre ai ripari provando a rinforzarla con un improvvisato mercato di Gennaio.

Diventa difficile aggiungere altro in una serata come questa, dove nella partita decisiva per la rincorsa all'Europa che conta non si è riusciti ad andare oltre a una serie di sconclusionati lanci in avanzi, senza la più minima parvenza di idee tattico tecniche.

Una cosa è certa. 400 giorni fa RedBird acquistò un Milan secondo in Campionato, in semifinale di Champions League, con un tifo sempre pronto a sostenere la squadra e con un San Siro pieno all'inverosimile ogni domenica.

Oggi, invece, siamo questo.


EN VERSION

Milan suffers a defeat in Bologna, losing 2-1 in the rescheduled match from Serie A's ninth round. Rafa Leão's late first-half goal proves meaningless in the end.

Gone are the days of the Milan from the first lockdown, when enthusiasm and joy defined a squad—individually weaker than today's—that played with freedom and passion.

With tonight's loss, Milan falls 9 points (effectively 10, considering head-to-head results) behind the Champions League spots. It’s a fully deserved defeat, inflicted on a team that appears completely lost—both in terms of gameplay and mentality.

Nothing seems to work in RedBird's Milan. A completely absent ownership, an incompetent management unworthy of the club’s history, and a coach who has lost his way since winning the Supercoppa—offering a style of play far worse than his predecessor.

Last but not least, the squad itself is incapable of executing even the most basic football concepts. The desperate attempt to fix things with a rushed January transfer window has failed miserably.

It’s hard to add more on a night like this. In the decisive match for the Champions League chase, Milan could do nothing but resort to aimless long balls, completely devoid of tactical or technical ideas.

One thing is certain: 400 days ago, RedBird acquired a Milan that was second in Serie A, a Champions League semifinalist, backed by passionate fans, and filling San Siro to the brim every Sunday.

Today, this is what we have become.